Ai campioni del Torino

di Mario Luzi

Qui, a questa rupe nera, piegava
la manovra leggera delle ali,
i triangoli in fuga coniugati,
il guizzo breve, il fulmine leggiadro?

Mai la morte fu veramente morte
così, mai corse rapida all'essenza
come questa che vi abolisce, squadra
anche contro la morte, ancora squadra.

Niente c'è più, nè grazia trascorrente
nè scienza fine e rapida sull'erba,
niente che vi protegga e vi distingua
dal tutto grigio e vile in cui rientraste?

Niente, nè ritmo celere nè piano
che vi separi più dal moto oscuro,
tempo rubato al tempo non c'è più
che vi salvi dal tempo che v'invade?

Niente c'è più, niente c'è più, o un barbaglio?
niente, niente, non c'è più niente, piove
qui dove noi diciamo Rigamonti,
Castigliano, Maroso, Ballarin.

(1949)