Addio al calcio

di Valerio Magrelli

5'

Giocare da soli col padre è un momento struggente, insostenibile. Quei pomeriggi di domenica, a fare due tiretti, mentre una radiolina gracchiava i risultati. Non mi sono ancora ripreso. Ma se quell'ora di scambi e di consigli mi fa venire il groppo in gola, devo esserle grato per quanto seguiva la nostra partitella. La luce andava via, veniva il freddo, e allora, accaldati e tremanti, ci infilavamo in un antico caffè nei pressi di Villa Borghese. Era un ritrovo d'altri tempi, con vetri molati e legno alle pareti, camerieri vetusti e gran gelati. L'hanno spazzato via, quel vecchio bar, con le ruspe, il tritolo, i caterpillar. Hanno voluto raderlo al suolo, in un cantiere orrendo che sembrava Baghdad. Quell'unico nido, caldo e luminoso nelle tenebre, che ci aspettava la domenica sera.

Da Addio al calcio. Novanta racconti da un minuto.