Le figurine "Calzini"

























Silvano Calzini
Figurine. I grandi scrittori raccontati come campioni del pallone

Cinquanta grandi scrittori raccontati come assi del pallone. Che cosa c'è di strano? In fin dei conti Hemingway con quel suo fisicone e quella sua prosa senza tanti fronzoli è un perfetto centravanti di sfondamento. Quando Garcia Màrquez ci racconta della magica Macondo sembra proprio di vederlo mentre dribbla gli avversari come birilli. Per giocare in porta non c'è niente di meglio di uno scrittore che andava per farfalle come Nabokov. E il fuoriclasse Kafka poi è stato Rivera prima di Rivera. La ricetta è semplice. Basta scorrere la bibliografia di uno scrittore, avere letto qualche suo libro, conoscerne un po' la vita e la psicologia, andare a scovare qualche tic o mania, mettere insieme il tutto, agitare bene ed ecco che viene fuori il ritratto di una splendida mezzala dai piedi buoni o di un roccioso difensore tutto grinta e ardore agonistico. Una galleria calcistico-letteraria per chi crede che la letteratura, quella vera, e il calcio, quello vero, aiutano a vivere. 

Quanta sapienza calcistica e quanta sapienza letteraria Calzini riversa nelle sue figurine! Tutto si confonderà con tutto. Le linee bianche che delimitano il campo e le aree di rigore si sovrapporranno alle righe nere che segnano le pagine dei romanzi. Una grande (e allegra) invenzione letteraria che si tramuta (tutto è metamorfosi nell’album) in una scoperta scientifica. La scoperta che gli scrittori e i giocatori sono una cosa sola, facce della stessa medaglia, che letteratura e football coincidono perché hanno, entrambe, un’identica funzione: servono a far sognare (Antonio D’Orrico)

2014 | Ink Edizioni

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