Kopa

I ritratti di Eduardo

Lo chiamavano il Napoleone del calcio perché era bassino e conquistatore di territori.

Con la palla al piede, però, cresceva e dominava il campo. Giocatore di grande mobilità e brillante dribbling, Raymond Kopa sgusciava verso la metà campo disegnando arabeschi sul prato. Gli allenatori si strappavano i capelli per il suo eccessivo gingillarsi col pallone e i francesi esperti di calcio erano soliti accusarli del delitto di avere uno stile sudamericano. Ma nel Mondiale del 1958, Kopa fu incluso dai giornalisti nell'undici ideale e in quello stesso anno vinse il Pallone d'oro che si assegna al miglior giocatore d'Europa.

Il calcio lo aveva strappato alla miseria. Aveva cominciato a giocare in una squadra di minatori. Figlio di emigranti polacchi, Kopa lavorò per tutta l'infanzia insieme a suo padre nelle miniere di carbone di Noeux, dove si calava tutte le notti per riemergere di pomeriggio.

Eduardo Galeano, Splendori e miserie del gioco del calcio